Libertà
Una madre sa prima quando il figlio si ammalera’. Ne riconosce le avvisaglie, conosce ogni punto debole.
È capace di gesti preventivi, di quella cura protettiva che solo l’ amore ti mette tra le mani.
Credevamo madre questa nostra Italia e invece è figlia, fragile e bella, figlia esposta a venti di ritorno, venti per cui la pensavamo vaccinata.
Ne riconosciamo i sintomi, per questo abbiamo paura, per questo alziamo l’attenzione e la copriamo, la scaldiamo, per questo ci arrabbiamo con chi minimizza, come quegli adulti che ridono dei genitori apprensivi.
Mettetevi voi nei panni di chi ha visto un figlio agonizzante e l’ha salvato.
Ci hanno raccontato, ci hanno spiegato, abbiamo studiato, ci hanno lasciato la cura per tenerla brillante, solida e libera.
Ci hanno lasciato la cura per farla tornare madre, culla, per renderla forte ed esserne orgogliosi.
La prima medicina è non dimenticare.
E per non dimenticare ci hanno lasciato la Costituzione, il 25 Aprile e la possibilità di scegliere.
Io scelgo di ricordare.
Io sono antifascista.
Io grido questo 25 Aprile.
Io voglio tornare figlia di un Italia costruita con amore, sangue e libertà.
Irene Renei